
Sono in auto con Jan, un norvegese che mi sta accompagnando a Hirtsals (dove lui proseguirà con un traghetto per la Norvegia). Ho trovato questo passaggio grazie a BlaBlaCar, ci siamo incontrati con Jan ad Amburgo, che ho raggiunto in bus e ci faremo compagnia fino a Hirtsals. Sto freneticamente cercando un B&B consultando Bokking.com e Airbnb.it e altri ancora. Nella mia idea, pensavo di essere scaricato in città e a piedi lungo il mare, di certo avrei trovato da dormire, ma per il mio amico del nord non è una buona idea. Mi sembra uno scontro tra il programmato e perfetto nord con il fatalista e improvvisato sud, io abbastanza tranquillo e rilassato, magari un po’ avventato, lui invece con mente lucida e efficiente a dirigere i lavori di ricerca del B&B.

Sì, questa è una delle cose che ho scritto nella mia lista delle cose che ho fatto: cercare da dormire. Ho dormito nei B&B e negli shelter lungo il sentiero. Le ore di buio sono poche dalle 23,30 alle 4 del mattino in questa stagione, però trovare dove dormire significa anche potersi rilassare e nei primi giorni del mio viaggio era un bisogno.
L’altra cosa che appare nella mia lista è cercare da mangiare. Io ho sfruttato i supermercati e nei paesi i fisk restaurant dei porti, dove con 13/15€ mangi un piatto di pesce e verdura e con altri 6/7 € bevi una birra, l’unica difficoltà è che scrivono spesso solamente in danese e quindi non capivo niente, mi aiutavo guardando le immagini dei menù.

Una delle cose che ho fatto maggiormente è camminare. Ho camminato a lungo e soprattutto lungo il North Sea Trail ma non solo. Ho camminato per trovare da dormire e da mangiare, ho camminato per raggiungere luoghi e per lasciarne altri, ho camminato perché in alcuni momenti non sapevo cosa altro fare, ho camminato nella speranza di trovare quello che cercavo, ho camminato perché a volte il tempo era troppo, ho camminato per trovare la pace dentro di me, ho camminato perché ero felice, ho camminato perché ero venuto per fare anche quello, ho camminato perché volevo, ho camminato per cercare di capirmi e per altri molti motivi.


Poi ho cercato le foche, ho girato i porti, le spiagge i pochi scogli che ho trovato. Ci sono andato alla sera, alla mattina e durante il giorno, ma niente. Di foche neanche l’ombra.

Ho cercato l’ambra nelle spiagge, ho raccolto centinaia di sassi gialli, arancioni e ocra perché di quel colore è l’ambra e li morsicavo nella speranza di capire, attraverso le sensazioni che avevo sotto i denti, se poteva essere oppure no.
Ho cercato i caprioli, si sembra strano, ma in questa regione le foreste all’interno della costa sono ricche di alberi e ci vivono caprioli, lepri e diversa altra fauna. Si spostano e raggiungono anche la spiaggia, mi sarebbe piaciuto tantissimo vederne uno in riva al mare, ma ho trovato impronte del loro passaggio sulla sabbia e non sono riuscito a vederli.


Ho raccolto sassi, di ogni tipo, piccoli e medi soprattutto, i grandi devo dire li guardo poco perché sono impegnativi. Ne ho trovati di tutti i tipi, di tutti i colori, di tutte le sfumature, lucidi e opachi, pesanti e leggeri, tondi, piatti, lisci, ruvidi, con i buchi, di diversi colori, a strisce, veramente non esiste un sasso uguale ad un altro è incredibile. Me ne sarei portato a casa la maggior parte ma poi, come sempre non posso arrivare a casa con kili di sassi.

Ho preso in prestito una bici dal governo danese, con una cauzione di 10 corone e ho girato per il paese di Tverted e i suoi dintorni compresa l’area naturalistica nei pressi.
Ho bevuto una birra in ogni nuovo paese, o abitato, in cui sono arrivato.
Ho letto il libro di Macfarlane e mi sono lasciato ispirare.

Ho scritto il mio diario, per ricordare, per capire, per creare spazio dentro di me, per definire chiaramente le cose, per mettere ordine, per trovare sicurezza, perché quando il tempo era troppo ed ero stanco di camminare o i piedi mi facevano male, scrivere mi aiutava a stare con me.
Ho fatto fotografie, subito per ricordare, ma poi andavo alla ricerca di fermare le sensazioni del momento, lasciando che qualcosa mi colpisse.

Poi sono andato a vedere Grenen la punta della Danimarca, il posto dove il Mare del Nord si incontra e scontra con il mar Baltico. Due mari diversi. Il mare del Nord, che mi è piaciuto tantissimo, sabbia bianca, acqua chiara, ventosissimo, vivace sorridente, pieno di energia, il Baltico a levante, più scuro, un po’ difficile, ombroso quasi. Litigano un po’ tra di loro in questo posto, sembrano voler dimostrare chi è il più forte e quando uno si ritira apparentemente soddisfatto, ecco che l’altro si riprende e con forza si fa valere. Solamente vicino alla terra sono un po’ più miti, forse la terra è il terzo che media e mitiga.
Ho fatto il bagno nel Mare del Nord in mutande è mi sono asciugato al vento e al sole e mi è piaciuto tantissimo.


Ecco questa è la lista delle cose che ho fatto, anche se c’è un’altra cosa che forse è quella che ho fatto di più, che ho continuato a fare da quando sono salito sul Flixbus di Verona fino alla fine del mio viaggio. Non so bene quale azione, perché forse era più di una. Direi che aspettavo, mi osservavo nell’attesa, osservavo intorno a me e me stesso e le mie reazioni. Non prendevo decisioni, aspettavo finché dentro di me non nasceva spontaneo il disegno di quello che avrei dovuto fare. Aspettavo di notare qualcosa, un particolare, un colore, un suono, un dissonanza nel paesaggio, un gesto di una persona, insomma una qualsiasi cosa mi…non saprei dire…mi suggerisse, invitasse, indicasse di proseguire, di prendere una determinata decisione, mi facesse intravvedere una possibilità. Poi una volta compreso, agivo, facevo senza chiedermi se ci fosse da parte mia un interesse, senza chiedermi se avesse un senso per me o se rientrasse tra i miei obiettivi, o potesse soddisfare un mio bisogno qualsiasi, di conoscenza, di realizzare qualcosa, di imparare. Aspettavo cercando con attenzione che dentro di me non ci fosse niente e nessuna cosa che prendesse il sopravvento a definire il momento che avrei dovuto vivere. Si credo che sia questa la cosa che ho fatto maggiormente in questo mio viaggio nello Jutland del Nord….aspettare che il momento accadesse.
